sabato 4 settembre 2010

In viaggio con Amandla (parte prima) La partenza

Key West
28 maggio 2010. Ho perso il conto delle ore di viaggio che mi sono lasciato alle spalle. Il volo da Roma a Miami è stato piacevole, ma una volta in macchina, appena imboccata la 95 in direzione Key West, un enorme acquazzone si è abbattuto su Miami, costringendomi a procedere a passo d’uomo. Avevo dimenticato quanto in America fosse tutto più grande, persino i temporali! Fabio mi ha telefonato più volte da quando sono arrivato: è impaziente, o forse è solo curioso di vedere che faccia abbia la persona con cui condividerà la sua barca per i prossimi quaranta giorni. Ci siamo conosciuti
tramite amici in comune che vivono a bordo di un cutter alle San Blas. Fabio si trovava lì di passaggio poiché doveva proseguire verso nord fino alle Keys dove sarebbe rimasto da solo in barca. Aveva bisogno di una mano per portare Amandla, il suo Beneteau di 47 piedi, nella baia di Washington, prima che iniziasse la stagione degli uragani e quando ha saputo che avrei potuto aiutarlo, ci siamo sentiti telefonicamente per far coincidere il nostro incontro in Florida.

In rada
Dopo circa quattro ore, complici i limiti di velocità, arrivo a Key west. E’ sera e l’isola mi accoglie con un caldo umido ed una totale assenza di vento. L’ultima volta che ho sentito Fabio, ha detto che mi avrebbe aspettato all’886 di Eaton Street e, non avendo la minima idea di dove fosse, sono entrato in un’agenzia del turismo dove mi hanno dato una mappa con l’indicazione per arrivare sul posto. In pochi minuti sono davanti al civico 886, ma di Fabio nemmeno l’ombra ed il mio cellulare è pure scarico! Sono stanco ed inizio a sentire gli effetti del jet-leg. Decido di fare l’ultimo tentativo, prima di fermarmi in un parcheggio per dormire un po’. Faccio inversione con la macchina, quando dallo specchietto retrovisore vedo una persona in mezzo alla strada che sbraccia verso di me. E’ lui, è Fabio! Un metro e settanta circa, capelli arruffati, abbronzatura media (ma non veniva dai Caraibi?) sorride mostrando denti bianchissimi. Mi accosto per farlo salire.
- Ciao Marco, finalmente sei arrivato!- mi dice stringendomi la mano
- Non sai quanto sia contento di incontrarti!- gli rispondo con le palpebre che iniziano a chiudersi
- Coraggio, andiamo in barca, così potremo farci una bella dormita!-
Avevo quasi dimenticato che anche lui arrivava da una navigazione di tre giorni no-stop dal Messico e per di più in solitaria. Ceniamo a bordo con qualcosa di cui dimentico presto il sapore e cado in un sonno profondo.
A svegliarmi, il mattino dopo, è il caldo. In queste acque, inoltre, non è consigliabile bagnarsi poiché le correnti sono molto forti. Facciamo colazione e subito dopo un briefing per fare il punto della situazione: Fabio mi racconta che ha avuto un incendio a bordo durante la navigazione ai Caraibi e che l’alternatore ha subìto dei danni. In più sembra che la polvere contenuta nell’estintore abbia corroso alcuni elementi nel vano motore e, come se non bastasse, si è rotto anche il boiler. Dovremo quindi fermarci a Key West qualche giorno per porre rimedio a questi problemi.
Approfittiamo dei momenti liberi per rifornire la cambusa e visitare l’isola. L’alta stagione è appena terminata e non ci sono molte persone in giro. Per trovare un po’ di “vita” dobbiamo andare nel cuore di Key West, a Duval Street, la via che attraversa l’isola da nord a sud partendo dal Golfo del Messico e finendo davanti all’Oceano Atlantico. In questa strada si trovano locali storici come lo Sloppy Joe's, dove Hemingway tutti i giorni, dopo le 15.30 si riuniva con i suoi amici per bere un Papa Dobles, o l’Hog’s Breath Saloon che ogni anno ad ottobre ospita l’Home Made Bikini Contest, un’esilarante festa in cui le ragazze più carine della Florida si contendono il titolo di miglior bikini. La sera Duval Street si trasforma in un vero e proprio carnevale in cui musica, luci colorate ed alcol la fanno da padrone: è famosa infatti la Duval Crawl, una sorta di “passeggiata” da nord a sud cercando di fermarsi a bere in tutti i bar che si incontrano lungo il percorso.
L'ingresso della casa di Hemingway
Questa attività è la gioia dei tassisti che di notte si contendono i clienti!
Non si può infine lasciare Key West senza essere almeno passati davanti alla casa di Hemingway!

I giorni scorrono e dopo aver risolto gran parte dei problemi alla barca, il 4 giugno riempiamo i serbatoi di acqua e gasolio e ci prepariamo a salpare alla volta di Miami.
Il viaggio continua…

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