mercoledì 24 novembre 2010

In viaggio con Amandla (parte nona) Ci siamo incagliati!

Sul Pungo River
20 Giugno. La meta di oggi è Alligator River Bridge. Per raggiungerla navighiamo sul Pungo River, un canale artificiale lungo circa 22 miglia scavato nel 1950 per migliorare l’irrigazione dei terreni agricoli circostanti. La vegetazione intorno è rigogliosa e le poche case costruite sulle sponde permettono alla fauna locale di vivere indisturbata: alzando lo sguardo al cielo, vediamo volare numerose aquile ed aironi. Ma ci sono altre creature un po’ meno simpatiche che ci fanno compagnia da quando abbiamo lasciato Belhaven, si tratta delle “yellow flies” una specie di mosca-zanzara di colore giallo che sembra prediliga la nostra pelle per mordere dolorosamente e provocare un gonfiore ed un prurito più fastidiosi di quelli lasciati dalle zanzare comuni. Il bello è che più cerchiamo di allontanarle e più loro diventano aggressive. Si fanno vedere nelle prime ore del pomeriggio per poi sparire, fortunatamente, durante la notte. Credo abbiano sviluppato

mercoledì 17 novembre 2010

In viaggio con Amandla (parte ottava) I segreti di Belhaven

18 Giugno. Le 50 miglia che ci separano da Belhaven, mettono a dura prova noi e la barca. I canali sono costeggiati da numerosi allevamenti di granchi, posizionati perlopiù ai bordi del percorso ed in acque basse. Dobbiamo procedere lentamente e restare al timone tutto il tempo per non finire su qualche banco di sabbia o addosso ad una delle tante nasse nascoste nell’acqua torbida.
Questi luoghi sono rinomati per l’allevamento del Blue Crab (il granchio blu) che sembra abbia una carne squisita. Purtroppo negli ultimi anni l’eccessiva raccolta, ha messo a rischio la specie costringendo le autorità locali ad adottare misure più restrittive: nel 1993 la coltura del Blue Crab creava un mercato di circa 100 milioni di dollari, mentre nel 2000 tale cifra si è dimezzata. Oggi la produzione fatica a soddisfare le esigenze locali.
Alle 14:30 arriviamo nella baia antistante la città di Belhaven e ancoriamo a duecento metri dalla costa. Spegniamo il motore e veniamo avvolti dal silenzio: è strano, di fronte a noi c’è un paese di circa